Risulta necessario preventivamente alla valutazione del rischio, procedere ad un’accurata analisi organizzativa dell’attività lavorativa (compito) in esame, al fine della puntuale definizione delle caratteristiche e peculiarità delle azioni di sollevamento portate a termine.
È indispensabile distinguere le differenti modalità di movimentazione seguite, in funzione della tipologia degli oggetti sollevati, delle geometrie e delle sequenze di movimentazione, ovvero della presenza o meno ed estensione di pause e momenti di recupero. In particolare l’entità dei carichi movimentati, come anche le frequenze di sollevamento, risultano rappresentare alcune fra le variabili di maggiore “peso” da considerare e stimare.
Le movimentazioni valutabili, come indicato da numerosi studi illustrati dalla letteratura tecnica, devono coinvolgere carichi pari a 3 kg o superiori, dal momento che il sollevamento di pesi inferiori al suddetto valore non risulta essere generalmente correlabile a rischi per il rachide, specificatamente per il tratto lombare dello stesso.
L’equazione RNLE (Revised NIOSH Lifting Equation), in particolare, consente di definire la dannosità delle attività di movimentazione manuale di carichi per l’operatore che le esegue, risultando valida esclusivamente per quelle effettuate nell’arco delle 8 ore di lavoro giornaliere, che sottintendono il mantenimento della postura eretta da parte dell’operatore. L’equazione non tratta del mantenimento di oggetti (senza camminare), delle azioni di spinta e traino e dei sollevamenti effettuati in posizione assisa, con una mano o da parte di due o più operatori. Concerne, inoltre, la movimentazione di oggetti di peso pari a 3 kg o superiore.
Ai fini della sua applicabilità devono inoltre essere soddisfatte alcune condizioni, rappresentate principalmente dalla presenza di condizioni microclimatiche accettabili (19 < T < 36°C; 35 < UR < 50%), dalla disponibilità di pavimentazioni idonee e contestualmente dall’utilizzo di calzature che garantiscano un idoneo coefficiente di attrito fra piede e pavimento (> 0,4), dalla necessità che il sollevamento venga compiuto con due mani, non in modo brusco, con il carico sollevato non eccessivamente freddo o caldo o caratterizzato da un contenuto instabile ed in assenza di dispendio energetico dovuto ad altre attività.
Punto di partenza per lo sviluppo dell’equazione RNLE del NIOSH è stata l’identificazione dei valori limite di carico per i dischi intervertebrali a livello del rachide lombare che si sviluppano a seguito delle operazioni di sollevamento, in funzione delle varie modalità di svolgimento delle stesse. Tali valori risultano essere stati definiti a 350 kg come limite d’azione e 650 kg come limite massimo.
L’equazione e i suoi recenti aggiornamenti permettono di procedere alla valutazione delle azioni di sollevamento coinvolgenti una sola tipologia di carico, che viene movimentato sempre seguendo le medesime geometrie (compiti semplici), oppure di quelle azioni che sottintendono la movimentazione di varie tipologie di carichi (differenti per dimensioni e pesi) secondo geometrie anch’esse varie (compiti compositi, variabili e sequenziali).