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Ingresso spazi confinati

La verifica periodica di integrità prevede un’ispezione visiva e una prova idraulica delle diverse camere tra le quali il corpo cilindrico. Il corpo cilindrico caldaia è difficilmente accessibile per presenza di elementi strutturali per scambio termico, lamierini, e per le ridotte dimensioni dei portelli d’accesso (d= 600mm) posti ai due lati opposti del corpo stesso. In allegato 1 è riportata una fotografia del corpo cilindrico e di uno dei due portelli d’accesso. Risulta quindi evidente la necessità di rimuovere gli elementi per lo scambio termico al fine di rendere il corpo caldaia accessibile.

Dall’analisi del lavoro di rimozione dei lamierini sono emersi i seguenti rischi:

  • lavoro in spazio confinato (corpo cilindrico caldaia D= 600 mm e L= 12000 mm)
  • anossia (ventilazione naturale ostacolata)
  • chimico (fumi di saldatura/molatura)
  • radiazioni ottiche artificiali (prodotte dalla saldatura/molatura)
  • difficoltà recupero operatore in caso di emergenza.

Nell’ambito del sistema di gestione per la salute e la sicurezza dei lavoratori certificato Ohsas 18001:2007 è stato creato di un team di lavoro in collaborazione con la ditta appaltatrice con la quale sono state identificate le misure di prevenzione e protezione necessarie.
Si è quindi proceduto ad un’analisi di mercato sulle tecnologie disponibili per il recupero in caso di emergenza; dalla quale è emerso che tutti i dispositivi di recupero in commercio non sono applicabili a questo caso specifico, in quanto presentano un attacco sternale e/o dorsale che impedirebbe il passaggio attraverso il bocchello di ingresso.
Si è quindi proceduto alla progettazione di un nuovo dispositivo di recupero in collaborazione con ditta specializzata. Grazie al lavoro del team è stato progettato un nuovo Dpi costituito da un attacco alle caviglie con nastri tessili e fibbie (EN 361), vedi Allegato 2, e verricello di recupero (EN 360) con adeguato ancoraggio (EN 795), vedi Allegato 3.
Il nuovo Dpi ha di fatto ridotto il rischio legato al recupero dell’operatore nel caso di emergenza.

Per quanto riguarda il rischio chimico e radiazioni ottiche artificiali è stata acquistata ed utilizzata un’innovativa maschera per saldatura con schermo a Led e sistema di pressurizzazione, positiva, con aria filtrata, vedi Allegato 4 e Allegato 5.

Per quanto concerne i rischi legati al lavoro in spazio confinato è stata programmata l’assistenza costante di due operatori adibiti al monitoraggio, e nel caso, al recupero dell’operatore adibito alla rimozione dei lamierini nel corpo caldaia. La possibilità di formazione di atmosfere anossiche è stata monitorata in continuo con l’utilizzo di analizzatori portatili d’Ossigeno, vedi Allegato 6.
Infine è stata redatta una procedura operativa per la rimozione dei lamierini del corpo caldaia che prevedeva la rimozione degli stessi a partire dal centro verso l’esterno in modo da garantire la costante presenza di una superficie regolare e continua sulla quale l’operatore sarebbe potuto scivolare durante l’operazione di recupero nel caso di emergenza.

Tutte le informazioni e le modalità di gestione del lavoro e delle eventuali situazioni di emergenza sono state raccolte e formalizzate in apposita procedura redatta in collaborazione con la ditta appaltatrice.
Infine prima di procedere all’esecuzione del lavoro è stato elargito un training specifico con simulazione preliminare della procedura di lavoro e sui dispositivi di protezione a tutto il personale coinvolto.