Il formarsi di una atmosfera esplodibile è inevitabile in molti contesti produttivi e, talora, negli edifici civili, uffici o abitazioni che siano. Serbatoi di combustibili liquidi, depositi di materiali pulverulenti, anche familiari e apparentemente innocui, tubazioni e condutture, possono improvvisamente manifestare il loro potenziale distruttivo. La prevenzione ha inizio, prima che con misure tecniche o procedurali, con la consapevolezza di chi sia responsabile o di chi sia semplicemente utente. La consapevolezza e il comportamento adeguato di tutti, anche con piccoli gesti quotidiani (chiudere il gas!!!), e l’impegno costante per conservare le apparecchiature nelle condizioni ottimali di manutenzione rendono remota la probabilità di una esplosione.
Proteggere persone e cose dalle conseguenze di una esplosione appare meno agevole. Per sua natura, questo fenomeno è, o così è percepito, imprevedibile, dirompente. Se una struttura può resistergli, i più minuti frammenti proiettati dalla esplosione sono in grado di produrre comunque effetti fatali e propagare le conseguenze fino a grandi distanze.
Nel tempo, invece, sono stati elaborati sistemi in grado di bloccare una esplosione prima che le sue conseguenze siano irreparabili, almeno per le persone, sacrificando, almeno temporaneamente, la funzionalità delle apparecchiature investite. Interventi saranno necessari per ripristinare o sostituire e l’emergenza può limitarsi a sorvegliare la messa in sicurezza dei sistemi coinvolti.