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Investimenti Inail, con il nuovo Regolamento agevolati i finanziamenti di edilizia sanitaria

Le modifiche approvate ieri dal Cda dell’Istituto fissano un tetto massimo del 4% per il rendimento lordo. L’obiettivo è facilitare l’utilizzo delle risorse messe a disposizione per ospedali e altre strutture di cura, evitando che l’oscillazione dei tassi di mercato determini un’eccessiva onerosità dei canoni di locazione

ROMA - Il Consiglio di amministrazione dell’Inail nella seduta di ieri pomeriggio ha approvato, su proposta del direttore generale, le modifiche al Regolamento per gli investimenti e disinvestimenti immobiliari dell’Istituto. Il nuovo testo fissa un tetto massimo del 4% per il rendimento lordo degli investimenti (articolo 9, comma 1). Questa novità punta a facilitare l’utilizzo delle risorse Inail messe a disposizione per investimenti in opere ad alto impatto sociale come quelle di edilizia sanitaria, che una volta realizzate vengono concesse in locazione agli enti pubblici (Asl e Regioni). 

L’incremento progressivo del tasso di rendimento registrato nell’ultimo anno e mezzo dopo un lungo periodo di stabilità, dal 3,0% del mese di ottobre 2022 fino al picco del 6,9% dello scorso giugno, era infatti destinato a rendere il canone concordato non più sostenibile o comunque meno conveniente rispetto ad altre fonti di finanziamento.

Il problema dell’eccessiva onerosità del canone, definito nel Regolamento precedente, è emerso come elemento di criticità nel dialogo con le Regioni per investimenti in ospedali e altre strutture sanitarie. Di qui la decisione di introdurre, pur mantenendo il criterio di oscillazione in caso di variazione dell’indice Euribor, il limite del 4%, che garantirà comunque all’Istituto una redditività di lungo periodo superiore al tasso di attualizzazione delle riserve tecniche di bilancio, pari al 2,5%.

L’articolo 9 del Regolamento, inoltre, conferma la possibilità di una riduzione dello 0,5% nel caso in cui il conduttore si faccia carico, oltre che della manutenzione ordinaria, anche degli oneri connessi alla manutenzione straordinaria e agli adeguamenti a norma, portando così il tasso di rendimento al 3,5%.

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