ROMA - Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di aprile. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (aprile 2023 vs aprile 2024) e “di periodo” (gennaio-aprile 2023 vs gennaio-aprile 2024).
Gli open data mensili pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele nelle analisi periodiche di dettaglio, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di picchi occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2024, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo delle denunce di infortunio sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Ciò premesso, nel primo quadrimestre di quest’anno si registra, rispetto all’analogo periodo del 2023, un lieve aumento delle denunce di infortunio in complesso e di quelle mortali e una crescita delle malattie professionali.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio presentate all’Inail nei primi quattro mesi del 2024 sono state 193.979, in aumento del 3,6% rispetto alle 187.324 del primo quadrimestre 2023, del 12,6% rispetto a gennaio-aprile 2020 e del 12,9% rispetto a gennaio-aprile 2021, e in diminuzione del 7,9% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica, e del 23,8% rispetto al 2022.
A livello nazionale i dati rilevati ad aprile di ciascun anno evidenziano, per il primo quadrimestre del 2024 rispetto all’analogo periodo del 2023, un aumento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 161.076 del 2023 ai 165.249 del 2024 (+2,6%), e di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, da 26.248 a 28.730 (+9,5%).
Ad aprile di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un +2,1% nella gestione Industria e servizi (dai 140.790 casi del 2023 ai 143.804 del 2024), un +2,7% in Agricoltura (da 7.930 a 8.144) e un +8,9% nel Conto Stato (da 38.604 a 42.031). In particolare, si osservano incrementi delle denunce di infortunio in occasione di lavoro nei settori produttivi tradizionalmente più rischiosi: Noleggio e servizi di supporto alle imprese (+20,0%), Sanità e assistenza sociale (+19,2%), Costruzioni (+18,7%), Trasporto e magazzinaggio (+11,7%) e Commercio (+11,6%).
L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio nel Nord-Ovest (+4,4%), seguito da Nord-Est (+3,7%), Centro e Isole (+3,4% per entrambe) e Sud (+1,6%). Tra le regioni con i maggiori incrementi si segnalano la provincia autonoma di Trento (+20,7%), il Molise (+13,1%), la Calabria (+6,1%) e il Piemonte (+5,5%), mentre registrano decrementi solo Abruzzo (-4,8%), Basilicata (-3,0%) e Campania (-1,2%).
L’aumento che emerge dal confronto dei primi quadrimestri 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, che registra un +3,3% (da 119.252 a 123.246 casi denunciati), sia a quella femminile con un +3,9% (da 68.072 a 70.733). L’incremento ha interessato i lavoratori italiani (+2,7%) ed extracomunitari (+9,0%), mentre il dato dei comunitari è in calo (-0,7%).
L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+20,5%) per l’incremento infortunistico degli studenti (anche per effetto dell’estensione assicurativa Inail disposta nel decreto-legge lavoro n. 48/2023), nella fascia 20-39 anni (+3,0%) e tra i lavoratori over 49 anni (+2,9%). Si registra, per contro, un calo tra i 15-19enni (-1,7%) e tra i 40-49enni (-2,4%).
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo quadrimestre 2024 sono state 268, quattro in più rispetto alle 264 registrate nel primo quadrimestre 2023 e sette in più rispetto al 2022, 35 in meno sul 2019, 12 in meno sul 2020 e 38 in meno sul 2021.
A livello nazionale i dati rilevati ad aprile di ciascun anno evidenziano per il primo quadrimestre 2024 rispetto al pari periodo 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 207 a 206, e un aumento di quelli in itinere, da 57 a 62. L’incremento ha riguardato solo la gestione Industria e servizi, che passa da 227 a 231 denunce mortali, mentre l’Agricoltura e il Conto Stato confermano in entrambi i periodi lo stesso numero di decessi (rispettivamente 28 e 9).
Dall’analisi territoriale emergono incrementi al Sud (da 45 a 57 denunce), nel Nord-Est (da 60 a 67) e nelle Isole (da 20 a 21), un calo al Centro (da 60 a 44) e stazionarietà nel Nord-Ovest (79 casi mortali in entrambi i periodi). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano l’Emilia Romagna (+12), la Puglia (+7), le province autonome di Bolzano (+5) e di Trento (+4) e la Calabria (+4), mentre per i cali più evidenti il Veneto (-13), le Marche (-6), l’Abruzzo e l’Umbria (-4 ciascuna).
L’incremento rilevato nel confronto dei quadrimestri gennaio-aprile 2023 e 2024 è legato solo alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 243 a 249, mentre quella femminile scende da 21 a 19. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 217 a 206) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 39 a 47) e dei comunitari (da 8 a 15).
L’analisi per classi di età evidenzia incrementi tra i 35-39enni (da 13 a 17 casi), tra i 45-59enni (da 116 a 136) e tra i 65-69enni (da 13 a 19) e diminuzioni tra i 60-64enni (da 44 a 25), tra i 25-34enni (da 30 a 23) e tra gli under 20 (da 7 a 5).
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo quadrimestre 2024 sono state 30.299, 6.430 in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+26,9%). L’aumento è del 57,1% rispetto al 2022, del 62,6% sul 2021, del 105,2% sul 2020 e del 42,8% sul 2019.
I dati rilevati ad aprile di ciascun anno mostrano incrementi nelle gestioni Industria e servizi (+27,8%, da 19.605 a 25.047 casi), Agricoltura (+23,9%, da 4.045 a 5.011) e Conto Stato (+10,0%, da 219 a 241). L’incremento delle patologie denunciate interessa le Isole (+53,6%), il Sud (+39,2%), il Centro (+20,4%), il Nord-Est (+18,5%) e il Nord-Ovest (+15,1%), con l’unico calo registrato nella provincia autonoma di Trento (-5,6%).
In ottica di genere si rilevano 5.150 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 17.399 a 22.549 (+29,6%), e 1.280 in più per le lavoratrici, da 6.470 a 7.750 (+19,8%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 21.928 a 27.741 (+26,5%), sia quelle dei comunitari, da 568 a 813 (+43,1%), e degli extracomunitari, da 1.373 a 1.745 (+27,1%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo quadrimestre del 2024, le prime quattro malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.
Gli open data mensili pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele nelle analisi periodiche di dettaglio, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di picchi occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2024, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo delle denunce di infortunio sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Ciò premesso, nel primo quadrimestre di quest’anno si registra, rispetto all’analogo periodo del 2023, un lieve aumento delle denunce di infortunio in complesso e di quelle mortali e una crescita delle malattie professionali.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio presentate all’Inail nei primi quattro mesi del 2024 sono state 193.979, in aumento del 3,6% rispetto alle 187.324 del primo quadrimestre 2023, del 12,6% rispetto a gennaio-aprile 2020 e del 12,9% rispetto a gennaio-aprile 2021, e in diminuzione del 7,9% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica, e del 23,8% rispetto al 2022.
A livello nazionale i dati rilevati ad aprile di ciascun anno evidenziano, per il primo quadrimestre del 2024 rispetto all’analogo periodo del 2023, un aumento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 161.076 del 2023 ai 165.249 del 2024 (+2,6%), e di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, da 26.248 a 28.730 (+9,5%).
Ad aprile di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un +2,1% nella gestione Industria e servizi (dai 140.790 casi del 2023 ai 143.804 del 2024), un +2,7% in Agricoltura (da 7.930 a 8.144) e un +8,9% nel Conto Stato (da 38.604 a 42.031). In particolare, si osservano incrementi delle denunce di infortunio in occasione di lavoro nei settori produttivi tradizionalmente più rischiosi: Noleggio e servizi di supporto alle imprese (+20,0%), Sanità e assistenza sociale (+19,2%), Costruzioni (+18,7%), Trasporto e magazzinaggio (+11,7%) e Commercio (+11,6%).
L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio nel Nord-Ovest (+4,4%), seguito da Nord-Est (+3,7%), Centro e Isole (+3,4% per entrambe) e Sud (+1,6%). Tra le regioni con i maggiori incrementi si segnalano la provincia autonoma di Trento (+20,7%), il Molise (+13,1%), la Calabria (+6,1%) e il Piemonte (+5,5%), mentre registrano decrementi solo Abruzzo (-4,8%), Basilicata (-3,0%) e Campania (-1,2%).
L’aumento che emerge dal confronto dei primi quadrimestri 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, che registra un +3,3% (da 119.252 a 123.246 casi denunciati), sia a quella femminile con un +3,9% (da 68.072 a 70.733). L’incremento ha interessato i lavoratori italiani (+2,7%) ed extracomunitari (+9,0%), mentre il dato dei comunitari è in calo (-0,7%).
L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+20,5%) per l’incremento infortunistico degli studenti (anche per effetto dell’estensione assicurativa Inail disposta nel decreto-legge lavoro n. 48/2023), nella fascia 20-39 anni (+3,0%) e tra i lavoratori over 49 anni (+2,9%). Si registra, per contro, un calo tra i 15-19enni (-1,7%) e tra i 40-49enni (-2,4%).
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo quadrimestre 2024 sono state 268, quattro in più rispetto alle 264 registrate nel primo quadrimestre 2023 e sette in più rispetto al 2022, 35 in meno sul 2019, 12 in meno sul 2020 e 38 in meno sul 2021.
A livello nazionale i dati rilevati ad aprile di ciascun anno evidenziano per il primo quadrimestre 2024 rispetto al pari periodo 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 207 a 206, e un aumento di quelli in itinere, da 57 a 62. L’incremento ha riguardato solo la gestione Industria e servizi, che passa da 227 a 231 denunce mortali, mentre l’Agricoltura e il Conto Stato confermano in entrambi i periodi lo stesso numero di decessi (rispettivamente 28 e 9).
Dall’analisi territoriale emergono incrementi al Sud (da 45 a 57 denunce), nel Nord-Est (da 60 a 67) e nelle Isole (da 20 a 21), un calo al Centro (da 60 a 44) e stazionarietà nel Nord-Ovest (79 casi mortali in entrambi i periodi). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano l’Emilia Romagna (+12), la Puglia (+7), le province autonome di Bolzano (+5) e di Trento (+4) e la Calabria (+4), mentre per i cali più evidenti il Veneto (-13), le Marche (-6), l’Abruzzo e l’Umbria (-4 ciascuna).
L’incremento rilevato nel confronto dei quadrimestri gennaio-aprile 2023 e 2024 è legato solo alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 243 a 249, mentre quella femminile scende da 21 a 19. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 217 a 206) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 39 a 47) e dei comunitari (da 8 a 15).
L’analisi per classi di età evidenzia incrementi tra i 35-39enni (da 13 a 17 casi), tra i 45-59enni (da 116 a 136) e tra i 65-69enni (da 13 a 19) e diminuzioni tra i 60-64enni (da 44 a 25), tra i 25-34enni (da 30 a 23) e tra gli under 20 (da 7 a 5).
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo quadrimestre 2024 sono state 30.299, 6.430 in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+26,9%). L’aumento è del 57,1% rispetto al 2022, del 62,6% sul 2021, del 105,2% sul 2020 e del 42,8% sul 2019.
I dati rilevati ad aprile di ciascun anno mostrano incrementi nelle gestioni Industria e servizi (+27,8%, da 19.605 a 25.047 casi), Agricoltura (+23,9%, da 4.045 a 5.011) e Conto Stato (+10,0%, da 219 a 241). L’incremento delle patologie denunciate interessa le Isole (+53,6%), il Sud (+39,2%), il Centro (+20,4%), il Nord-Est (+18,5%) e il Nord-Ovest (+15,1%), con l’unico calo registrato nella provincia autonoma di Trento (-5,6%).
In ottica di genere si rilevano 5.150 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 17.399 a 22.549 (+29,6%), e 1.280 in più per le lavoratrici, da 6.470 a 7.750 (+19,8%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 21.928 a 27.741 (+26,5%), sia quelle dei comunitari, da 568 a 813 (+43,1%), e degli extracomunitari, da 1.373 a 1.745 (+27,1%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo quadrimestre del 2024, le prime quattro malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.