Arianna
Fisioterapista
Lavora da dieci anni al Centro Protesi Vigorso di Budrio. Un periodo durante il quale ha conseguito una laurea magistrale e due master: la formazione continua, per lei, è un processo naturale.

La storia
Noi lavoriamo per la qualità della vita della persona. Per questo, il nostro operato deve sempre essere rivolto all'ascolto: è importante non applicare dinamiche rigide, ma andare verso il paziente, con un percorso super personalizzato e attento. Sono le percezioni delle persone che migliorano il servizio. Questo vuol dire avere anche una buona capacità di comunicazione tra settori e figure che, nel nostro Centro, sono integrate: ognuno ascolta, registra osservazioni, ci si confronta, si deve poter cambiare un progetto che è personalizzato. Oggi, posso dire che ci capiamo al volo.
Io ho 38 anni e, in questi dieci anni, ho capito anche l'importanza della preparazione professionale. Esisteva un gap tra la mia formazione professionale triennale in fisioterapia e la visione globale del lavoro: la formazione continua è stato un processo naturale. Così, ho conseguito una laurea magistrale in scienze della riabilitazione e due master, uno di management aziendale, che mi ha aiutata ad avere una visione del sistema organizzativo, uno sugli ausili di mobilità: nella struttura mi occupo anche dell'addestramento all'uso di dispositivi come carrozzine. Nel Centro, ho sempre notato anche un'attenzione verso operatori e la loro formazione: mi è stata data la possibilità di migliorarmi.
La nostra missione? Accompagnare il paziente, comunicare le sue esigenze particolari. L'accesso alle cure è costruito su un ascolto attivo. Ė il paziente che esprime le sue reali necessità: con ogni persona è necessario un rapporto uno a uno, un ascolto delle criticità: quello è un valore aggiunto che ci permette di migliorare continuamente anche la nostra organizzazione interna, è la miglior risposta che possiamo dare all'utenza. Quindi, c'è molta gratitudine da parte mia verso i pazienti: mi fanno crescere come professionista.
Molti credono che debba essere io quella forte, si immaginano il mio lavoro difficile. In realtà, le persone forti sono quelle che incontro e conosco ogni giorno e ciò che posso fare è avvicinarmi alle loro esigenze reali. Così miglioro anche come professionista.