Il Comitato per le pari opportunità (Cpo) dell’Inail nasce nel 1990, ai sensi dell’art. 33 del Ccnl Enti pubblici non economici del 1987 (Dpr 267/87). La scelta di un comitato unico a livello nazionale intendeva garantire, grazie alla provenienza territoriale diversificata dei componenti, una rappresentanza adeguata e l’espressione di posizioni e professionalità presenti all’interno dell’amministrazione.
Con il passare del tempo, gli orizzonti del Cpo si sono ampliati passando, tra il 2000 e il 2010, da un’attività basata prevalentemente su progetti ad un’azione più sistemica, nella quale le azioni positive sono diventate parte di una strategia istituzionale.
Il 2 settembre 2004, inoltre, è stato istituito in Inail il Comitato paritetico sul fenomeno del Mobbing (delibera 1/04), come previsto dall’art. 8 del Ccnl 2002-2005. Il Comitato ha elaborato il Codice di condotta da adottare nella lotta contro le violenze morali e la persecuzione psicologica a tutela della dignità di donne e uomini nell’ambiente di lavoro, approvato dall’Istituto con la circolare 42 dell’11.7.2008.
Progressivamente, sono stati superati i confini dell’Istituto e il Cpo dell’Inail ha acquisito un ruolo di riferimento per molti altri comitati pubblici e anche per l’esterno, attraverso progetti condivisi e collaborazioni strutturate sia con le istituzioni di riferimento in tema di pari opportunità sia con enti e aziende pubbliche e private.
Di pari passo con la crescita, si è aperta una riflessione sul ruolo del Comitato per le pari opportunità e il dibattito ha condotto prima alla stesura della circolare n. 62 del 2002, che valorizza l’attività del Cpo e disciplina i flussi di relazione interna, e poi, nel 2008, alla presentazione di linee guida.
Le proposte inserite nelle linee guida sono state successivamente accolte da un emendamento inserito nel testo della legge 183/2010, che ha introdotto i Comitati unici di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e il contrasto alle discriminazioni (Cug).
Sono numerose le funzioni assegnate a questi organismi dalla normativa vigente: - la valorizzazione delle diversità e il contrasto alle discriminazioni;
- il contrasto a fenomeni di violenza morale, fisica o psicologica sui singoli;
- la promozione di azioni positive per l’introduzione di strumenti di flessibilità lavorativa a supporto della conciliazione vita e lavoro e della genitorialità;
- la funzione di mediazione, utile a prevenire l’insorgere di situazioni che possano causare disagio e contenziosi;
- l’attenzione al benessere delle lavoratrici e dei lavoratori e di tutta l’organizzazione nel suo complesso.
In quella occasione è stata sottoscritta anche la Carta della Rete, un documento che riunisce tutti i principi ritenuti prioritari. Oggi, aderiscono alla Rete circa 200 Cug di amministrazioni ed enti pubblici centrali, nazionali e locali, che rappresentano oltre 800mila lavoratori.