07/09/2016
Si alza il sipario sulle XV Paralimpiadi di Rio. Anche l’Inail a Casa Italia
Allo stadio Maracanã la cerimonia di inaugurazione dei Giochi che fino al 18 settembre impegneranno 4.500 atleti di 176 Paesi. L’oro di Londra Martina Caironi portabandiera della squadra azzurra. Ieri l’apertura della sede della delegazione italiana nella città carioca, alla presenza del direttore generale dell’Istituto, Giuseppe Lucibello

La carica dei 101 azzurri. Dopo la decisione del Comitato paralimpico internazionale (Ipc) di escludere gli atleti russi dai Giochi, alla luce delle rivelazioni contenute nel rapporto commissionato dall’Agenzia mondiale antidoping (Wada) a Richard McLaren, la delegazione italiana si è vista assegnare cinque posti in più. Gli azzurri in gara, quindi, saranno 101. A guidarli nella passerella di stasera al Maracanã sarà la portabandiera Martina Caironi, medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Londra sui 100 metri piani categoria T42 e unica donna riuscita a scendere sotto la soglia dei 15 secondi sulla distanza, di cui detiene il record mondiale insieme a quello dei 200 metri.
La storia del movimento italiano in un docu-film. Amputata alla gamba sinistra dopo un grave incidente in moto avvenuto nel 2007, in seguito al quale è stata assistita dal Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, Martina Caironi, atleta delle Fiamme Gialle, è anche uno dei protagonisti – insieme a tanti altri campioni del passato e del presente – di “E poi vincemmo l’oro”, docu-film di un’ora trasmesso domenica scorsa su Raidue che racconta la storia del movimento paralimpico italiano partendo dall’esperienza del professor Antonio Maglio, direttore del Centro Paraplegici Inail di Ostia.
Per preservare la “Memoria paralimpica” anche un sito e una mostra. Il documentario è uno dei tasselli che compongono il progetto “Memoria paralimpica”, promosso dal Comitato italiano paralimpico (Cip) insieme all’Inail e alla Fondazione italiana paralimpica. Realizzato dall’agenzia Redattore Sociale e presentato ufficialmente il primo settembre a Roma, presso la direzione generale dell’Istituto, il progetto comprende anche un sito web, pensato come archivio multimediale di foto, video e interviste, e una mostra fotografica in 12 pannelli con le immagini d’epoca di Antonio Maglio e del Centro di Ostia. Scatti che testimoniano il ruolo determinante dell’Inail nella diffusione della “sport-terapia” e nell’organizzazione, nel 1960, della prima Paralimpiade della storia.
Mattarella: “Per l’Italia è un grande motivo di orgoglio”. Questo ruolo è stato ricordato anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel videomessaggio inviato ieri sera per l’inaugurazione ufficiale della sede della delegazione azzurra alle Paralimpiadi di Rio, ospitata in Rua Humberto Cozzo 41 all’interno della Paróquia Imaculada Conceição, una delle principali chiese cattoliche della città carioca. “Come italiani abbiamo un motivo di orgoglio – ha detto Mattarella – Quello di aver dato inizio ai Giochi Paralimpici nel 1960. Fu, infatti, grazie all’intuizione e al lavoro di Antonio Maglio, che si riuscì ad abbinare questa manifestazione ai Giochi Olimpici di Roma. È, questa, una medaglia che ci teniamo stretti e che intendiamo onorare”.
Il taglio del nastro alla Paróquia Imaculada Conceição. A tagliare il nastro di Casa Italia sono stati il presidente del Cip, Luca Pancalli, il cardinale Orani Joao Tempesta e il presidente dell’Ipc, Philip Craven, alla presenza, tra gli altri, del capo missione e segretario generale del Cip, Marco Giunio De Sanctis, dell’ambasciatore italiano in Brasile, Antonio Bernardini, del console generale Riccardo Battisti, del direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello, e di una nutrita rappresentanza di atleti.
Lucibello: “L’Inail compagno di viaggio del Cip”. “L’Inail è da sempre un compagno di viaggio del Comitato italiano paralimpico – ha detto nel suo intervento Lucibello – Fin dai tempi del professore Antonio Maglio e della sua straordinaria intuizione, l’Istituto crede fermamente nella promozione della pratica sportiva e nell’orientamento allo sport quali strumenti privilegiati per il reinserimento socio-lavorativo degli infortunati e tecnopatici”. A ciò, ha continuato Lucibello, “si affiancano le attività portate avanti da oltre 50 anni dal Centro Protesi di Vigorso di Budrio nell’ambito della ricerca applicata, gli accordi di collaborazione con partner di eccellenza per lo sviluppo di dispositivi protesici e ortesici all’avanguardia, e il nuovo regolamento per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro, adottato in luglio, che consente all’Inail di fornire risposte concrete alle aspettative dei suoi assistiti”.
In Brasile anche alcuni tecnici del Centro Protesi di Budrio. A Casa Italia l’Istituto è presente con un’area dedicata e una delegazione composta da rappresentanti delle Direzioni centrali Prestazioni socio-sanitarie, Assistenza protesica e riabilitazione, Pianificazione e comunicazione. In Brasile, inoltre, sono presenti anche tecnici del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio e della filiale di Roma, che assistono alcuni atleti del team azzurro.
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