INAIL - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

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05/10/2017

Progetto Promosic, la ricerca fa rete per contrastare gli infortuni in agricoltura

Finanziato dall’Inail con il bando ricerche Bric 2015, il progetto, che ha coinvolto sette atenei italiani, punta a ridurre i rischi legati all’utilizzo di macchine agricole e forestali. Presentati due prototipi al seminario di illustrazione dei risultati del progetto che si è svolto il 3 ottobre nella Direzione Generale dell’Istituto

Immagine seminario progetto Promosic
Tradurre l’innovazione tecnologica in norme più aggiornate, in grado di evitare infortuni e morti sul lavoro: è questo l’obiettivo finale dell’Inail e del progetto Promosic, (Protezione degli operatori di macchine operatrici da schiacciamento, impigliamento e cesoiamento), che ha dato vita a una rete di collaborazione con sette università italiane, il Cnr e il Crea, volta ad analizzare e correggere i difetti tecnici delle macchine agricole collegati agli infortuni più frequenti e a portare i risultati in Europa, nei tavoli dove si lavora sulla normativa di riferimento. Un circolo virtuoso, quindi, che, attraverso le eccellenze della ricerca italiana, mira a promuovere l’aggiornamento degli standard tecnici dei macchinari. Sono numerosi, infatti, i rischi a cui gli operatori del settore agricolo sono costretti a esporsi ogni giorno, usando i macchinari necessari al loro lavoro. Strumenti indispensabili ma a volte pericolosi, come i trattori, le mietitrebbiatrici, le vendemmiatrici e i carri per la raccolta frutta, che possono ribaltarsi, o le macchine collegate al trattore, che presentano, invece, un rischio meccanico legato agli elementi in movimento durante il loro utilizzo.

L’importanza delle reti dell’innovazione e della ricerca. “Un partenariato molto ricco che dimostra quanto l’Istituto creda nella creazione di reti con altri soggetti pubblici e privati”. È stato questo il commento del direttore centrale della Ricerca, Edoardo Gambacciani, che ha introdotto il seminario focalizzato sui risultati delle ricerche svolte dai sette atenei coinvolti nel progetto, tra cui l’università della Tuscia, con il ruolo di coordinamento, e quelle di Bologna, Cassino, Catania, Firenze, Milano e Udine.  L’illustrazione dettagliata da parte dei relatori degli studi effettuati è stata accompagnata dalla presentazione dei prototipi di un carro spandiletame e di una cippatrice, una macchina usata per ridurre il legno in piccole scaglie.

La sintesi normativa in seno al Cen, l’ente europeo di normazione. Il contributo dell’Inail all’aggiornamento normativo, che parte dall’individuazione delle criticità e prosegue con le richieste di modifica, basate su analisi tecniche e prototipi, ha una lunga storia e, ad oggi, sono già nove le norme, dalla EN 703 sulla sicurezza delle macchine desilatrici, miscelatrici e/o trinciatrici e distributrici di insilati, alla EN 15694 sugli agricoltural tractors, che sono state corrette grazie all’intervento dell’Istituto nei tavoli tecnici del Cen, l’ente europeo di normazione. Ma l’impegno dell’Inail continua e, come ha spiegato Vincenzo Laurendi, ricercatore dell’Istituto, ci sono altre dieci norme tecniche attualmente allo studio per eventuali modifiche.

Lo sforzo di trovare soluzioni innovative restando competitivi sul mercato. “Il nostro obiettivo è che i macchinari siano dotati dei dispositivi di sicurezza più efficaci, ma a volte i costruttori trovano difficoltà a implementare le innovazioni tecnologiche”. Con queste parole Carlo De Petris, capo dipartimento del Dit e moderatore dell'evento, ha introdotto il problema della realizzazione pratica dei risultati delle ricerche. “Il grosso sacrificio è proprio quello di trovare delle soluzioni efficaci e realizzabili, ossia compatibili dal punto di vista economico. D’altra parte – ha aggiunto – l’Istituto contribuisce attivamente al rinnovamento del parco macchine anche attraverso i bandi Isi agricoltura, gestiti dalla Direzione Centrale Prevenzione, con i quali sono stati stanziati 45 milioni di euro per il 2016 e 35 per l’anno in corso”. 

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