INAIL - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

INAIL - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

31/05/2022

Martina Caironi conquista il record del mondo nei 100 metri T63

L’atleta paralimpica, assistita dal Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio, dopo le due medaglie d’argento alle Paralimpiadi di Tokyo, si aggiudica il primato con il tempo di 14”02. Al secondo posto Monica Contrafatto

Martina Caironi conquista il record del mondo nei 100 metri T63
EUGENE (USA) - Martina Caironi sul tetto del mondo, nei 100 metri T63, con il tempo di 14”02. A 32 anni l’atleta lombarda, assistita dal Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio, è di nuovo la più veloce del pianeta, superando di nove centesimi il record ottenuto, nella stessa specialità, da Ambra Sabatini alle Paralimpiadi di Tokyo. A Eugene, in una delle tappe più importanti della Wanda Diamond League di atletica leggera, la velocista paralimpica trova il primato del mondo grazie a una prestazione da fuoriclasse. Al secondo posto Monica Contrafatto. La sprinter di Gela, anche lei assistita Inail, ha chiuso con il tempo di 14”59. “Sono felicissima - ha spiegato Martina Caironi in una dichiarazione riportata dal sito della Fispes - la pista era eccezionale, mi sento al top del top. Vista l’atmosfera che ho vissuto qui a Eugene e l’importanza dell’evento, confesso che cercavo il record. Poi le condizioni metereologiche sono peggiorate, faceva più freddo e la pista era bagnata, per cui non ci ho più pensato. Gli organizzatori sono comunque riusciti a metterci a nostro agio per tirare fuori il meglio di noi, cosa che poi è successa. Che altro dire? La sfida (sui 100) è ancora aperta”.

Caironi la più veloce anche al recente Meeting di Savona. Pochi giorni fa, la campionessa paralimpica aveva conquistato il podio più alto al Meeting di atletica di Savona con il tempo di 14”49 staccando di soli due centesimi Ambra Sabatini che si era fermata a 14”51. In terza posizione Monica Contrafatto con il tempo di 14”88. All’indomani del Meeting ligure, Martina Caironi aveva dichiarato: “Sono contenta di questa gara, perché diciamo che rimescola le carte in gioco, battersi per pochi centesimi è uno stimolo enorme. Battere una campionessa paralimpica non è cosa da poco, è stata una bella soddisfazione, ma soprattutto sentirmi così bene sia mentalmente che fisicamente mi fa ben sperare anche per il futuro”. Auspici positivi che l’hanno portata, dopo pochi giorni, alla conquista del nuovo record del mondo.

Medaglia d’argento nei 100 metri e nel salto in lungo alle Paralimpiadi di Tokyo. Protagonista anche alle Paralimpiadi di Tokyo dove ha conquistato la medaglia d’argento nel salto in lungo e nei 100 metri, dopo i due ori a Rio e a Londra, all’indomani della vittoria, ospite della trasmissione Rai, “UnoMattina”, Martina Caironi aveva sottolineato l’importanza dell’Inail nel suo percorso di sport e di vita: “Negli anni sono riuscita a tornare a una vita normale grazie a delle protesi ultratecnologiche che mi permettono di fare davvero tutto”. “In questi anni ho fatto di tutto per avere delle nuove concorrenti e spingere ad uscire di casa le persone con disabilità affinché potessero avvicinarsi allo sport. È bellissimo sentire che sono stata fonte d’ispirazione per Ambra e Monica, allo stesso modo anche loro mi hanno aiutato per il miglioramento delle mie prestazioni”.

Il Centro protesi Inail culla sportiva della campionessa. La formazione sportiva della velocista lombarda è avvenuta al Centro protesi di Vigorso di Budrio: “Nei corridoi del Centro protesi Inail - ha dichiarato l’atleta al sito memoriaparalimpica.it - dove ho fatto la prima protesi, mi sono lasciata ispirare dalle fotografie di atleti che erano abili, forti, muscolosi e con queste protesi che io non avevo mai visto prima. Mi è stata data la prima protesi nel 2010 e subito ho iniziato a gareggiare, scoprendomi un’atleta che aveva delle potenzialità nascoste tant’è che la prima gara è stato un record italiano nei 100 metri e poi già dalle prime competizioni internazionali si è visto che il mio fisico era portato proprio per questa cosa: fibre nervose e anche la passione che poi è arrivata. Quella non è il fisico ma è il cuore che la manda”.

Il reinserimento attraverso lo sport. L’Inail ha sempre creduto nel reinserimento delle persone con disabilità attraverso lo sport grazie anche alla collaborazione pluriennale con il Comitato italiano paralimpico. Si deve ad Antonio Maglio, alla fine degli anni ’50, nel centro Inail Villa Marina ad Ostia l’intuizione dello sport quale strumento in grado di fornire nuove stimoli fisici e morali alle persone con disabilità. Maglio cominciò ad organizzare gare sportive tra i pazienti fino a maturare l’idea vincente di affiancare alle Olimpiadi di Roma del 1960, le prime competizioni internazionali per atlete e atleti con disabilità, da cui sarebbero poi nate le attuali Paralimpiadi. Sostenuto dall’Inail, il grande medico riuscì a realizzare il suo sogno professionale e di vita.

© 2022 INAIL - ISTITUTO NAZIONALE PER L'ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO - P. IVA 00968951004

Finanziamento del PON Governance 2014-2020 per la qualificazione dell'Inail come Polo Strategico Nazionale (PSN)
Impostazioni cookie