INAIL - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

INAIL - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

18/11/2021

Consiglio di indirizzo e vigilanza Inail, presentato il rapporto finale della sesta Consiliatura

Dal tema dell’autonomia gestionale dell’Istituto all’estensione della tutela assicurativa, nella relazione del presidente del Civ, Giovanni Luciano, il bilancio di un quadriennio spaccato in due dalla pandemia. L’evento ospitato nell’Auditorium della Direzione generale di piazzale Pastore ha visto anche la partecipazione del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, che ha annunciato l’intenzione di proporre un pacchetto di emendamenti alla legge di bilancio in materia di salute e sicurezza

Consiglio di indirizzo e vigilanza Inail, presentato il rapporto finale della sesta Consiliatura
ROMA - “Nel dramma nazionale della pandemia da Covid-19, che abbiamo vissuto per primi in Occidente, va reso merito a tutto l’Inail di aver svolto un grande servizio al Paese. La consulenza continua resa nell’ambito del Comitato tecnico scientifico è stata un riferimento prezioso in tutte le sue sfaccettature. Non c’è stato un protocollo legato alla coesistenza del lavoro con il virus che non sia stato fornito da questo Istituto”. Lo ha detto ieri il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail, Giovanni Luciano, in un passaggio della sua relazione finale sulla sesta Consiliatura del Civ. Parlando nell’Auditorium della Direzione generale dell’Istituto, Luciano ha riassunto luci e ombre di un quadriennio spaccato in due dalla pandemia, in cui l’Istituto “ha espresso un’ottima capacità di resilienza, basata su un inedito home working e su una solida infrastruttura digitale”.

I 60 anni del Centro Protesi e l’assistenza ai malati professionali. Tra le luci, una delle più brillanti resta quella del Centro Protesi di Vigorso di Budrio, in provincia di Bologna, che si appresta a festeggiare il 60esimo anniversario della sua fondazione. “Ha storia e grande fama nel settore dell’assistenza protesica e della connessa riabilitazione e si sta sempre più espandendo nelle altre regioni con le sue filiali e i suoi centri”, ha sottolineato il presidente del Civ, che ha ribadito anche l’auspicio di arrivare nel prossimo futuro alla creazione di centri specializzati anche per i malati professionali, che hanno diritto di ricevere un livello integrativo di assistenza pari a quello riservato agli infortunati sul lavoro.

Le misure per il reinserimento lavorativo dei disabili. La sesta Consiliatura del Civ ha insistito molto anche sulla necessità di rafforzare ulteriormente gli interventi per il reinserimento professionale dei disabili da lavoro, che l’Inail sostiene con un finanziamento fino a 150mila euro per ogni progetto personalizzato per reintegrare la persona nel suo posto di lavoro o per l’inserimento in nuova occupazione. “E’ uno strumento formidabile di recupero – ha sottolineato il presidente del Civ – leva importante di politica attiva per chi ha subito danni lavoro-correlati alla sua integrità psicofisica. Abbiamo voluto accendere i riflettori con un convegno organizzato nel dicembre 2018 a Palazzo Montecitorio”. Da allora l’Istituto ha semplificato le procedure di accesso ai fondi e promosso numerose campagne informative nei territori, ma le richieste non sono ancora elevate “e le cifre erogate non sono ancora quelle che ci si sarebbe aspettati”.       

L’ampliamento della platea degli assicurati. Un altro tema sul quale occorre insistere per il presidente del Civ è quello dell’allargamento delle categorie di lavoratori non ancora assicurabili con l’Inail. “Sono almeno tre milioni – ha precisato Luciano – perché la loro attività non rientra in quelle previste dal Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Una normativa che risale al 1965, nata per regolare il mondo del lavoro nella società italiana dell’epoca. Dopo 56 anni ci si dovrebbe porre il problema di adeguarla”. Le aree ancora “scoperte”, ha aggiunto, “sono molteplici e vanno da coloro che hanno un loro trattamento specifico o alternativo, come i Vigili del Fuoco o il personale di volo dell’aviazione civile, a quelli che non hanno assolutamente alcun trattamento. Anche per i medici libero professionisti convenzionati morti per infezione da Covid-19 ci si è accorti che non vi era rendita indennizzante l’infortunio ai superstiti”.

“Urgente riempire i vuoti nei ranghi con nuove assunzioni”. “L’Inail – ha ricordato Luciano – da molto tempo ormai non è più solo un’assicurazione obbligatoria”, avendo “vissuto una lunga stagione di ampliamento delle proprie prerogative che lo ha trasformato nel ‘polo della salute e sicurezza’ e nel soggetto della ‘presa in carico globale’ degli inabili lavoro-correlati, avendo assorbito, tra l’altro, altri due istituti come l’Ispesl e l’Ipsema”. Una trasformazione ormai alle spalle, “fatta al meglio delle proprie possibilità, in presenza del blocco del turn over. Molti più compiti con tanto personale in meno. Ora, al netto della implementazione tecnologica che è stata certamente di supporto, è urgente riempire i vuoti nei ranghi con nuove assunzioni”.

“Serve maggiore equità tra tariffe e prestazioni”. Per Luciano è arrivato il momento di decidere “se l’Inail debba privilegiare di più le sue funzioni di attore importante del welfare o quelle di ‘cassaforte’ a sostegno della finanza pubblica”. Il riferimento è agli 11 miliardi di euro di entrate medie registrate nel quadriennio e all’avanzo medio di circa un miliardo e mezzo all’anno, che ha portato la liquidità depositata nella Tesoreria centrale dello Stato, senza fruttare interessi, oltre quota 33 miliardi. “Questi numeri possono garantire una maggiore equità tra tariffe e prestazioni, che non è stata ancora raggiunta – ha spiegato – La vicenda della mancata riduzione della franchigia per accedere alle prestazioni economiche ne è un esempio eclatante. Con un bilancio di 11 miliardi l’anno e avanzi di 1,5 miliardi, è giusto negare anche un piccolo indennizzo a chi ha subito danni per non spendere meno di 50 milioni l’anno? I documenti votati dal Civ all’unanimità ritengono di no”.

“L’utile di bilancio non deve essere inutile per gli scopi sociali”. Il presidente del Civ vuole dunque “un Inail più votato al welfare e alla prevenzione e meno alla finanza. Dove l’utile di bilancio non sia inutile per gli scopi sociali, a iniziare dal potenziamento del sostegno alla prevenzione per la salute e per la sicurezza sul lavoro, di cui, come purtroppo vediamo ogni giorno, c’è ancora più bisogno di prima”. Questo sostegno comprende gli incentivi a fondo perduto dei bandi Isi, la riduzione dal tasso medio di tariffa, la ricerca e le attività di formazione, informazione, consulenza e assistenza, “ma è frenato, rallentato e a volte mortificato da una serie di vincoli”, ha sottolineato Luciano, che ha ribadito come il riconoscimento di maggiori margini di autonomia gestionale all’Istituto consentirebbe di rispondere meglio alle esigenze dei lavoratori, delle loro famiglie e delle imprese. “Non siamo all’anno zero, ma bisogna insistere affinché l’utilizzo delle risorse privilegi lo scopo sociale dell’Inail.

Bettoni: “Continueremo il lavoro di squadra per attuare la missione sociale dell’Istituto”. I temi illustrati da Luciano sono stati ulteriormente approfonditi nelle relazioni dei presidenti delle quattro Commissioni del Civ – Barbara Gatto (Politiche previdenziali e della tutela della salute), Enrico Matteo Ponti (Politiche per la prevenzione e la ricerca), Bruno Adinolfi (Politiche per l’organizzazione) e Pierangelo Albini (Politiche per il bilancio e il patrimonio) – che hanno preceduto gli interventi di Susy Matrisciano, presidente della Commissione Lavoro del Senato, Romina Mura, presidente dell’XI Commissione (lavoro pubblico e privato) della Camera dei deputati, Giuseppe Mazzetti, direttore generale facente funzioni dell’Inail, e Franco Bettoni, presidente dell’Istituto, che a nome del Consiglio di amministrazione, insediato nel 2020 dopo il cambio della governance degli enti previdenziali, ha espresso apprezzamento per le priorità indicate dal Civ, tra cui la richiesta del miglioramento delle prestazioni e l’ampliamento della platea degli assicurati. “Insieme al prossimo Consiglio di indirizzo e vigilanza – ha assicurato Bettoni – continueremo a insistere su questi temi e a fare lavoro di squadra per implementare la missione sociale dell’Istituto su tutto il territorio”.  

Mazzetti: “Per la ripresa in sicurezza il nostro ruolo sarà ancora determinante”. “Il contrasto agli infortuni sul lavoro è una questione di civiltà, non bastano solo norme e sanzioni – ha sottolineato Mazzetti – Questa presentazione è l’occasione per apprezzare il lavoro svolto non solo dal Civ, ma anche dall’intero Istituto e per riflettere sul nostro sistema complessivo di tutela”. L’Inail, ha aggiunto il direttore generale f.f., “negli ultimi anni ha saputo promuovere politiche di crescita e nella gestione dell’emergenza Covid ha ricoperto un ruolo fondamentale nel Comitato tecnico scientifico e attivato percorsi innovativi di riabilitazione di tipo multiassiale per chi ha subito conseguenze di lungo periodo. Per la ripresa in sicurezza del sistema Paese il ruolo dell’Istituto continuerà a essere determinante”.

Orlando: “I nostri protocolli sono diventati un esempio anche oltre confine”. Anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, nell’intervento conclusivo della giornata, ha riconosciuto la centralità del ruolo svolto dall’Inail per la gestione della pandemia. “I protocolli di sicurezza che abbiamo adottato – ha detto – sono diventati esempio anche oltre confine. Adesso, però, sarebbe un grave errore pensare di abbassare la guardia sui luoghi di lavoro. Il nostro obiettivo è perseguire la strategia della prudenza, facendo tesoro dell’esperienza fatta in questi mesi”.

“Maturi i tempi per una completa socializzazione del rischio”. Per il ministro sono anche maturi i tempi “per una completa socializzazione del rischio e dell'universalità della copertura assicurativa dell'Inail”. La più antica delle assicurazioni sociali, infatti, “è rimasta selettiva e non copre tutti i rischi e tutti i lavoratori”. Bisogna perciò “intervenire per rimuovere l’asimmetria tra il testo unico sulla sicurezza, che riconosce come destinatari e vittime tutti coloro che lavorano, subordinati e autonomi, e quello sulle tutele Inail, che non riconosce come soggetti da proteggere tutti i lavoratori, non solo gli autonomi ma nemmeno tutti i subordinati, e lascia scoperti troppi infortuni e troppi lavoratori che presentano danni di lieve entità”.

“Tra gli obiettivi l’abolizione della franchigia e la revisione della tabella delle menomazioni”. In linea con gli auspici del presidente del Civ, secondo Orlando andrebbe perciò valutata “una riforma che preveda l’abolizione della cosiddetta franchigia e la revisione della tabella delle menomazioni, insieme a iniziative di tutela e di ricollocamento mirato per i lavoratori che hanno subito danni di lieve entità. Misure di cui si discute da troppo tempo, nonostante la loro urgenza”. Il ministro ha anche annunciato l’intenzione di proporre “un pacchetto di emendamenti alla legge di bilancio”, per intervenire in maniera puntuale “su alcuni meccanismi di funzionamento che riguardano l’Inail e la salute e sicurezza sul lavoro, che non hanno costi particolari”. A questo proposito, ha commentato il presidente Bettoni, chiediamo al ministro Orlando di ricordarsi anche dei 300 medici dell’Istituto che scadono il prossimo 31 dicembre. Speriamo di ritrovare le somme per loro nella legge di bilancio: ci servono per visite, vaccini, sorveglianza sanitaria, e poi abbiamo bisogno anche di altre assunzioni per portare avanti tutte le nostre attività”.

© 2022 INAIL - ISTITUTO NAZIONALE PER L'ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO - P. IVA 00968951004

Finanziamento del PON Governance 2014-2020 per la qualificazione dell'Inail come Polo Strategico Nazionale (PSN)
Impostazioni cookie