Nel settore agro forestale, a fronte di una sempre più marcata innovazione tecnologica delle caratteristiche operative e dell’incremento della meccanizzazione, si assiste a un non corrispondente sviluppo dei livelli di sicurezza applicati alle macchine. La situazione è rappresentata dagli indici di pericolosità che risultano molto elevati, ponendo il settore fra quelli a maggior rischio di infortuni e malattie professionali. Difatti, nonostante la sensibile riduzione dei tassi infortunistici riscontrata negli ultimi anni, l’agricoltura, con oltre 40 denunce ogni mille lavoratori, presenta un indice di incidenza due volte superiore al valore medio della totalità dei settori e anche significativamente più alto dell’indice registrato nel settore delle costruzioni (circa 30 denunce ogni mille lavoratori). Il tasso di incidenza delle denunce di infortunio con esito mortale durante il lavoro è quadruplo in agricoltura rispetto a quello medio.
Particolare attenzione è posta a:
- lo sviluppo di soluzioni tecniche per limitare il pericolo di capovolgimento di trattori in condizioni di lavoro sottochioma dove i classici ROPS risultano difficilmente utilizzabili;
- lo sviluppo di trattori/macchine a propulsione elettrica, parziale o totale, tale da permettere una sostanziale riduzione delle emissioni inquinanti, acustiche, e vibrazionali;
- l’analisi delle condizioni di visibilità e di corretto accoppiamento tra le macchine di base impiegate nel settore agricolo e forestale e le attrezzature intercambiabili;
- la riduzione dei rischi connessi con le macchine agricole operatrici semoventi a due o più assi e ai rimorchi agricoli.