È noto come la presenza, negli ambienti di lavoro e di vita, di sostanze o energia rilasciate da materiali e processi legati alle attività produttive, possa generare rischi per la salute e la sicurezza dei soggetti esposti.
L’impostazione di corrette politiche e provvedimenti di prevenzione e mitigazione del rischio di infortunio o di insorgenza di malattie per lavoratori e comunità residenti ha come base indispensabile la stima dell’esposizione e l’analisi del rischio connesso.
Il Dipartimento Innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici si occupa dello sviluppo di metodi, procedure e modelli per quantificare l’esposizione ed il rischio, e dell’individuazione di misure per il loro contenimento, la protezione dei lavoratori e la salvaguardia di tutti i soggetti esposti. Tali attività vengono svolte seguendo un approccio sperimentale e modellistico, che si basa sulla identificazione delle caratteristiche delle sostanze o dell’energia emesse, sulla modellazione dei fenomeni di rilascio e trasporto e sulla quantificazione della loro distribuzione, concentrazione o intensità, anche attraverso la definizione di nuovi approcci analitici e indagini sperimentali.
La vasta esperienza maturata sulle procedure di caratterizzazione e bonifica di siti contaminati da sostanze pericolose e cancerogene e sulle attività di gestione dei rifiuti contenenti tali sostanze costituisce la base per la produzione e l’aggiornamento di norme tecniche, linee guida, manuali operativi, buone prassi, e per la creazione di software ed altri strumenti per l’applicazione, la condivisione e la divulgazione delle conoscenze tecniche, rivolti agli operatori, alle aziende e agli altri stakeholders, e finalizzati alla salvaguardia dei lavoratori esposti e degli ambienti di vita.
L’attività viene svolta all’interno dei contesti in cui è urgente individuare o affinare le procedure per una corretta valutazione e gestione dei rischi. Tali contesti comprendono:
Il Dipartimento Innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici si occupa dello sviluppo di metodi, procedure e modelli per quantificare l’esposizione ed il rischio, e dell’individuazione di misure per il loro contenimento, la protezione dei lavoratori e la salvaguardia di tutti i soggetti esposti. Tali attività vengono svolte seguendo un approccio sperimentale e modellistico, che si basa sulla identificazione delle caratteristiche delle sostanze o dell’energia emesse, sulla modellazione dei fenomeni di rilascio e trasporto e sulla quantificazione della loro distribuzione, concentrazione o intensità, anche attraverso la definizione di nuovi approcci analitici e indagini sperimentali.
La vasta esperienza maturata sulle procedure di caratterizzazione e bonifica di siti contaminati da sostanze pericolose e cancerogene e sulle attività di gestione dei rifiuti contenenti tali sostanze costituisce la base per la produzione e l’aggiornamento di norme tecniche, linee guida, manuali operativi, buone prassi, e per la creazione di software ed altri strumenti per l’applicazione, la condivisione e la divulgazione delle conoscenze tecniche, rivolti agli operatori, alle aziende e agli altri stakeholders, e finalizzati alla salvaguardia dei lavoratori esposti e degli ambienti di vita.
L’attività viene svolta all’interno dei contesti in cui è urgente individuare o affinare le procedure per una corretta valutazione e gestione dei rischi. Tali contesti comprendono:
- le aree, situate in prossimità di attività produttive, nelle quali sono presenti più specie chimiche contemporaneamente ed in cui l’evoluzione dei processi produttivi crea criticità non considerate in precedenza;
- i siti contaminati, o potenzialmente tali, e le aree ad inquinamento diffuso;
- le attività di gestione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi;
- la presenza di amianto in attività antropiche e di origine naturale; le attività di bonifica; gli impianti di smaltimento amianto;
- gli eventi incidentali in impianti di nuova generazione non rientranti nella normativa “Seveso”, quali quelli per la produzione di biocombustibili, analizzando anche la possibile formazione di atmosfere potenzialmente esplosive;
- gli ambienti lavorativi ad alta tecnologia in cui vengono utilizzate radiazioni ionizzanti, tra i quali l’ambito radiologico e radioterapico.
Contatti: dit.rischioambientale@inail.it