INAIL - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

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Dispositivi di protezione individuale da agenti biologici

I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) sono attrezzature utilizzate allo scopo di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori (guanti, occhiali, visiere, maschere facciali filtranti, scarpe, ecc.). Il loro utilizzo è raccomandato quando, nonostante l'applicazione delle misure di prevenzione e protezione collettive, i rischi cosiddetti "residui" non sono eliminati o ridotti a livelli accettabili e devono essere ulteriormente contenuti.

Gli indumenti da lavoro d'altra parte, non sono DPI (tute, camici, ecc.) e non proteggono il lavoratore dai rischi specifici, servono per lo più ad evitare di sporcare o contaminare gli abiti civili e devono essere tolti quando il lavoratore abbandona l'area di lavoro, riposti separatamente dai normali indumenti e, se necessario, disinfettati, puliti o sostituti.

Il Regolamento (UE) 2016/425 definisce tre categorie di rischio da cui i DPI sono destinati a proteggere l’utilizzatore:

  • I categoria – rischi minimi
      - lesioni meccaniche superficiali,
      - contatto con prodotti per la pulizia poco aggressivi o prolungato con acqua,
      - contatto con superfici calde la cui temperatura non sia superiore a 50°,
      - lesioni oculari dovute all'esposizione alla luce del sole
      - fenomeni atmosferici non estremi.
  • II categoria - rischi che non rientrano nelle altre due categorie
  • III categoria - rischi che possono causare conseguenze molto gravi quali morte o danni alla salute irreversibili, a causa di:
      - sostanze e miscele pericolose per la salute
      - atmosfere con carenza di ossigeno
      - agenti biologici nocivi
      - radiazioni ionizzanti
      - ambienti ad alta temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura
        dell'aria di almeno 100 °C
      - ambienti a bassa temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura
        dell'aria di – 50 °C o inferiore
      - cadute dall'alto
      - scosse elettriche e lavoro sotto tensione
      - annegamento
      - tagli da seghe a catena portatili
      - getti ad alta pressione
      - ferite da proiettile o da coltello
      - rumore nocivo
Il contatto con gli agenti biologici può avvenire in vari modi: attraverso la pelle, le mucose, le vie aeree, l'ingestione accidentale o per via parenterale anche tramite morsi, graffi e punture di insetti.

È necessario quindi, utilizzare i DPI specifici più idonei a prevenire le diverse modalità di infezione:
  • protezione del corpo
  • protezione delle mani
  • protezione degli occhi
  • protezione delle vie respiratorie

Protezione del corpo

Gli indumenti di protezione per il rischio biologico proteggono la cute e prevengono la contaminazione degli abiti durante le procedure invasive, le pratiche assistenziali e di laboratorio che possono provocare contatto con sangue, liquidi biologici, secrezioni o escrezioni.
Come per le maschere filtranti per la protezione delle vie aeree, anche per gli indumenti è necessario distinguere tra dispositivi di protezione (DPI) e dispositivi medici, le due categorie di dispositivo, infatti, fanno riferimento a specifiche e distinte norme tecniche, sono conformi a requisiti prestazionali differenti e sono utilizzati con uno “scopo” diverso. I DPI prevengono il contatto diretto con agenti biologici pericolosi e proteggono l’utilizzatore dalle infezioni, mentre i dispositivi medici hanno l’obiettivo di proteggere il paziente, l’ambiente e la strumentazione dal rischio di cross-contaminazione o di contaminazione da parte dell’operatore. I dispositivi che proteggono sia l’operatore che il paziente e/o l’ambiente e l’attrezzatura devono essere prodotti e testati in conformità alle normative di riferimento di entrambe le categorie.
Gli indumenti di protezione per il corpo devono essere conformi a specifici requisiti prestazionali dei materiali, degli assemblaggi e delle cuciture (indicati nella UNI EN 14325) e alla più generale UNI EN 13688 per quanto riguarda ergonomia, innocuità dei materiali, taglie, invecchiamento, compatibilità, marcatura e le informazioni che devono essere obbligatoriamente fornite dal fabbricante.
Per le prestazioni dei materiali utilizzati per gli indumenti di protezione dal rischio biologico, la norma tecnica di riferimento è la UNI EN 14126 nella quale sono specificati i requisiti e i metodi di prova per gli indumenti di protezione riutilizzabili e di uso limitato che forniscono protezione contro gli agenti infettivi. Tale norma non tratta gli indumenti utilizzati in sala operatoria e i teli chirurgici che sono dispositivi medici.
La UNI EN 14126 prevede la classificazione degli indumenti rispetto alla resistenza offerta dal tessuto alla penetrazione di agenti infettivi per le diverse modalità di trasmissione, nello specifico classifica la:
  • resistenza alla penetrazione di liquidi contaminati sotto pressione idrostatica
  • resistenza alla penetrazione degli agenti infettivi dovuta al contatto meccanico con sostanze contenenti liquidi contaminati
  • resistenza alla penetrazione di aerosol liquidi contaminati
  • resistenza alla penetrazione di particelle solide contaminate
La norma tecnica non fornisce un valore soglia di protezione al di sopra del quale l’indumento è considerato conforme ma, per ciascun requisito, indica da un minimo di 3 a un massimo di 6 livelli di prestazione, definiti sulla base del superamento di batterie di test condotti in condizioni sempre più stressanti o per tempi di esposizione più lunghi.
Gli indumenti di protezione dagli agenti biologici, quindi, dovrebbero riportare oltre all’indicazione di conformità alla UNI EN 14126 anche la classificazione, per ciascun requisito, nel livello di prestazione più elevato che sono in grado di offrire. 
Data l‘elevata variabilità degli agenti biologici pericolosi (batteri, virus, funghi) è fondamentale individuare il livello di prestazione minimo idoneo a proteggere il lavoratore dall’esposizione sulla base della valutazione dei rischi, tenuto conto delle possibili vie di trasmissione e delle modalità di contatto.
 

Ultimo aggiornamento: 09/11/2022