Per poter effettuare analisi sull'amianto occorre una specifica qualificazione. Con le indicazioni emanate in attuazione della legge 257/92 che ha sancito in Italia la messa al bando dell'amianto e dei prodotti che lo contengono, il legislatore ha stabilito i requisiti minimi per i laboratori, sia pubblici che privati, che intendono effettuare attività analitiche sull'amianto.
Il D.m. 14 maggio 1996, riguardante le metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, all'art. 5 obbliga i laboratori che effettuano rilevamenti e analisi su amianto o prodotti contenenti amianto, ad essere in possesso dei "Requisiti minimi dei laboratori pubblici e privati che intendono effettuare attività analitiche". Tali requisiti sono indicati per le tecniche analitiche della:
- Mocf - Microscopia ottica in contrasto di fase
- Sem - Microscopia elettronica a scansione
- Ftir - Spettrofotometria all'Infrarosso
- Drx - Diffrattometria dei raggi X.
Con il D.m. 7 luglio 1997 venivano rese pubbliche le modalità di presentazione della domanda di partecipazione al programma di controllo per l'idoneità dei laboratori di analisi che operano nel settore "amianto".
A partire dal 2008, sono stati quindi avviati i processi di qualificazione che si concludono con la notifica dei risultati trasmessa ai laboratori partecipanti e con la pubblicazione dei risultati. Le fasi operative dei programmi riguardano:
- verifica dei laboratori che hanno avanzato domanda di partecipazione
- elaborazione dei programmi di intercalibrazione/qualificazione
- visita in sede, da parte delle strutture territoriali incaricate, e verifica del possesso dei requisiti dichiarati
- preparazione dei campioni per singola metodica analitica da parte dei centri di riferimento individuati
- distribuzione ai laboratori partecipanti per la prova analitica
- recupero campioni e fase di elaborazione risultati.